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Dieci anni di psicologia, scienza e umanità

Polo Blu Padova – Dieci anni di psicologia, scienza e umanità a teatro

“Il Polo Blu è nato per aiutare le persone ed è fatto di persone.
Ogni bambino, ogni famiglia, ogni professionista è parte della nostra storia.”

 

Il 25 maggio 2025, al Piccolo Teatro di Padova, oltre 300 persone hanno preso parte al grande evento che ha celebrato i dieci anni del Polo Blu, centro di psicologia per l’età evolutiva e il benessere della famiglia. Un pomeriggio intenso e commovente, fatto di musica, testimonianze, racconti di vita e gratitudine, per ricordare come — in dieci anni di cammino — il Polo Blu sia diventato molto più di un centro: una famiglia di professionisti, famiglie e bambini che ogni giorno crescono insieme.

Un viaggio tra scienza, emozione e musica

La dottoressa Cristina Menazza, fondatrice del Polo Blu, ha aperto l’evento accogliendo sul palco i rappresentanti dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi del Veneto, dell’AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento), e dell’AIDAI (Associazione Italiana per i Disturbi di Attenzione e Iperattività), sottolineando la forza della collaborazione scientifica e istituzionale che da sempre sostiene la mission del Polo Blu: unire ricerca, competenza clinica e relazioni umane.

Subito dopo, l’atteso intervento della prof.ssa Daniela Lucangeli dell’Università degli studi di Padova, che ha condiviso con il pubblico una riflessione dal titolo “Neurosviluppo: tutto quello che ci aiuta a capire”. Con la sua rinomata chiarezza e sensibilità, la professoressa ha ricordato come la conoscenza scientifica debba essere messa al servizio della relazione educativa e del benessere dei bambini.
Le sue parole hanno toccato profondamente la platea, richiamando il senso più autentico del lavoro di tutti i professionisti, genitori, insegnanti ed educatori : ascoltare, comprendere, accogliere.

Psicantria: quando la musica incontra la neurodiversità

Il palco si è poi trasformato in un vero e proprio teatro di emozioni grazie al concerto degli Psicantria, il duo formato da Gaspare Palmieri e Cristian Grassilli, psichiatra e psicoterapeuta che utilizzano la musica per raccontare il mondo della salute mentale.
Con brani come “Abitarsi”, “Negli occhi di un bambino”, “Il mio fratellino-InsideOut” e “ADH chi?”, la loro “psicopatologia cantata” ha dato voce alle sfumature della neurodiversità, con ironia, poesia e umanità, portando un messaggio profondo: La salute mentale appartiene a tutti.

Le testimonianze: storie di comunicazione, talento e famiglia

Tra una canzone e l’altra, si sono susseguiti racconti e testimonianze che hanno reso vivo il senso profondo della giornata.

Il primo intervento ha visto protagonisti il dottor Terence De Michele e la dottoressa Noemi Salatino, che hanno raccontato il percorso di Francesco, un ragazzo con autismo e assenza di linguaggio, e la sua straordinaria crescita attraverso il comunicatore The Grid 3.
Un esempio concreto di come la tecnologia, guidata da competenza e sensibilità, possa diventare una vera voce capace di aprire mondi e restituire autonomia comunicativa e sociale. Molto toccante anche la videotestimonianza regalataci dalla mamma di Francesco, che ha condiviso con il pubblico il percorso emotivo e pratico nell’uso del comunicatore.

A seguire, l’intervista condotta dal dottor Raffaele Bonni e Matteo, dedicata al libro di Mattia, giovane autore con sindrome di Asperger e un talento speciale per il fumetto.
Attraverso disegni e parole, Mattia ha mostrato come l’arte possa essere un linguaggio universale di inclusione e felicità, trasformando la neurodivergenza in forza creativa.

Un momento particolarmente vivace e autentico è stato quello della video-intervista a due ragazzi con ADHD, che, con ironia e spontaneità, hanno raccontato la loro quotidianità. Le loro parole, fresche e dirette, hanno offerto uno spaccato reale e colorato dell’esperienza ADHD, ricordando a tutti che comprendere significa anche saper ascoltare chi vive in prima persona la neurodivergenza.

Il pomeriggio si è concluso con una testimonianza di profonda umanità: l’intervista della dott.ssa Anna Paparelli insieme a Susanna, mamma di Anna, giovane artista con sindrome di Asperger e grande talento per il disegno. La loro storia ha commosso la platea, ricordando che ogni persona, se riconosciuta e sostenuta, può esprimere la propria unicità

Insieme è possibile: il Polo Blu come squadra

L’intero evento è stato attraversato da un filo conduttore chiaro: la forza del Team.

Come ha ricordato Cristina Menazza nei ringraziamenti finali, il Polo Blu è cresciuto grazie alla collaborazione tra professionisti, famiglie e istituzioni.

Ogni progetto, ogni percorso terapeutico e ogni iniziativa sociale nasce dal lavoro di squadra, dove ciascuno contribuisce con la propria competenza e umanità.

“Il Polo Blu è nato per aiutare le persone ed è fatto di persone. Ogni bambino, ogni famiglia, ogni professionista è parte della nostra storia.”

L’evento si è chiuso con emozione e gratitudine, sulle note di Psicantria, in un’atmosfera di festa e appartenenza che ha unito pubblico e protagonisti in un grande abbraccio collettivo.

Un ringraziamento speciale

Un grazie profondo e affettuoso alla prof.ssa Daniela Lucangeli, per il suo contributo scientifico e umano, e per l’ispirazione che in questi anni ha offerto alla comprensione della scienza al servizio della comunità educante.
Il suo pensiero, riassunto nei principi della scienza servizievole, ci ricorda che la vera evoluzione nasce sempre dalla relazione, dall’empatia e dalla conoscenza condivisa.

 

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